LTE La quarta generazione della Telefonia Mobile

 

 

Ultimamente vi sarà capitato di sentirne parlare, ma di cosa si tratta? 

 

Iniziamo con il chiarire la definizione di LTE: Long Term Evolution, ovvero la più recente evoluzione nei sistemi di trasmissione per la telefonia mobile. Lo standard LTE è il diretto successore della tecnologia GSM (2G) e UMTS (3G).

La quarta generazione della telefonia mobile sarà un grande salto di qualità; cose che prima si potevano fare solo via cavo, con l’LTE diventano possibili in mobilità. Sarà infatti possibile scambiare contenuti multimediali sofisticati, streaming video in alta definizione, integrazione con dispositivi come SMART-TV, mobile gaming e molto altro ancora.

Il 30 Settembre 2011 si è conclusa l’asta per la concessione delle tre frequenze LTE; 800MHz, 1800MHz e 2600MHz. I gestori vincitori dell’asta sono TIM, VODAFONE, WIND e H3G.

A tali trasmissioni vengono assegnati i canali dal 61 al 69 (790-862MHz).

L’Unione Europea ha deciso di implementare ed utilizzare le seguenti frequenze:

800 MHz (una volta liberate alcune frequenze televisive post SO, in Italia dal 2013)

900 MHz (una volta completato il refarming dello spettro e verrà liberato dal GSM)

1800 MHz (una volta liberati dei canali attualmente usati dal GSM, entro il 2012)

2600 MHz – 2100MHz (in alcune zone ma utilizzate dai ministeri della difesa e dai radar in altre zone)

 

Perché usare LTE?

La trasmissione dei dati in mobilità con l’utilizzo della banda larga è l’obiettivo principale dell’utilizzo dell’LTE.

Si potrà sostenere un traffico dati video Hd p 3D tramite LTE Advanced

Facendo un confronto con le recenti tecnologie il vantaggio è evidente.

 

Cosa cambia per le nostre case?

I segnali dei canali dal 60 al 69 (LTE) saranno perfettamente ricevibili dalle attuali antenne ed amplificati. Però, in alcuni casi, dovranno essere filtrati opportunamente.

Con Lte non filtrato in modo corretto tutti gli apparati ATTIVI all’interno della distribuzione TV potranno trovarsi in una condizione di funzionamento non ideale, televisori compresi.

 

Gli amplificatori potranno trovarsi a seconda della potenza del segnale LTE interferente a peggiorare la qualità in termini di MER di tutti i canali, o addirittura in compressione rendendo tutti i canali non ricevibili.

Sarà comunque necessario tener conto che anche i TUNER dei televisori risentiranno di tali segnali interferenti che nel peggior dei casi  potrebbero anche risultare danneggiati dall’eccessiva potenza in ingresso.

Per evitare tali problemi sarà necessario utilizzare una o più delle seguenti soluzioni:

Antenna Filtrata;

Filtro in-line;

Amplificatore per LTE;

Centrale a filtri monocanale

 

I paesi Europei hanno delle diverse necessità e problematiche in relazione ai segnali LTE infatti le frequenze UHF occupate sono:

Italia: tra 38 e 45

Francia : tra 5 e 9

Regno unito: tra 5 e 12

Spagna: tra 5 e 10

Portogallo: 1

 

L’unione europea ha scelto che le frequenze adiacenti  alla banda dedicata al DTT saranno quelle del Downlink riservando solamente 1MHz alla banda di transizione.

La scelta presa a livello Europeo penalizza  l’Italia che sul canale 60 ha il mux nazionale ti TIMB DVB 2.

 

Dalle prime prove sui due impianti pilota realizzati in Italia risulta necessaria una selettività di filtraggio molto importante con un valore tipico per scongiurare difficoltà ricettive di ben 30dB@1MHz

 

Le cause delle interferenze  possono essere diverse:

Amplificatori non adatti

Cavi non schermati

Distribuzione non schermata

Cavo Tv di scarsa qualità

 

Un impianto a regola d’arte dovrebbe avere:

AMPLIFICATORI LTE SCHERMATI

CAVI “CLASSE A”

DISTRIBUZIONE AD ALTA EFFICIENZA

ANTENNE MOLTO DIRETTIVE

 

REQUISITI NORMATIVE: CEI 100-7

 

È stata rilasciata a fine Dicembre 2012 la normativa di riferimento per tutti gli apparati che dovranno essere LTE compliant; sono state quindi definite anche le attenuazioni richieste per il filtraggio LTE.